Perché la schizofrenia è così importante nella ricerca psichiatrica? Perché viene considerata "il cuore" della psichiatria? E perché, nell'immaginario psichiatrico, il confronto con questa patologia viene ritenuto centrale ed insieme ineludibile?
La risposta più convincente a queste domande è che le psicosi schizofreniche costituiscano solo la punta di un iceberg che possiamo immaginare rappresentativo della patologia psichiatrica.
Centrale per questo dibattito risulta essere il tema delle psicosi schizofreniche a scarsa espressione sintomatologica (psicosi "paucisintomatiche" o "bianche"); gli autori lo affrontano chiedendosi, innanzitutto, che ruolo esse giochino rispetto a tutta la patologia schizofrenica: se, cioè, nelle forme a minore espressività si possa collocare l'essenza dell'esperienza psicotica o se invece esse debbano essere valutate come forme marginali, in cui i sintomi psicotici vengono ad attenuarsi.
Il dibattito sull'argomento viene presentato a partire da un punto di vista storico, che sottolinea come l'attenzione si sia soffermata ora sulle forme a più ricca sintomatologia, ora su quelle a sintomatologia più sfumata, entrambe di volta in volta considerate come depositarie dell'"essenza" della patologia schizofrenica.
L'attenzione alle forme a scarsa espressività consente di delineare più un modo di esistere che non una patologia. Ad esse gli autori si avvicinano rifacendosi alle acquisizioni della clinica psicoanalitica e della psicopatologia ad indirizzo fenomenologico; tale atteggiamento si rivela euristicamente fecondo perché permette di guardare la patologia psichiatrica e le esperienze psico(pato)logiche da un punto di vista insolito.
Il volume si propone come strumento di approfondimento per studenti e specializzandi in psichiatria, psicopatologia e clinica psichiatrica, ma anche come spunto di riflessione per quanti operano già all'interno dei servizi di salute mentale.
Primo Lorenzi è psichiatra e psicoterapeuta, dirigente medico di primo livello e docente di Psicologia clinica, Psicopatologia, Clinica psichiatrica e Psichiatria presso l'Università degli Studi di Firenze. È autore di circa cento articoli di argomento psicopatologico apparsi su riviste nazionali e internazionali.
Adolfo Pazzagli è ordinario di Psicologia clinica all'Università degli Studi di Firenze; direttore del Dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche nella medesima Università, è membro dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi (AIPSI) e dell'International Psychoanalytical Association (IPA). Autore di numerose pubblicazioni è tra i curatori del Trattato Italiano di Psichiatria (Masson, 1993).
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