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dal 1996 al 2000
(i link alle pagine web o alle immagini possono risultare datati e dunque errati)

giovedì 24 maggio 2007

La Casta, i costi e i casti della politica. C'è chi invoca QUALCUNO, da FUORI

Ne parlano e ne scrivono giornali e TV, ad esempio Matrix: i costi della politica, la sua irreversibile degenerazione, iniziata ancora ai tempi del duce, l'inutilità di qualunque battaglia mediatica per correggere il sistema. Reset, ripete Beppe Grillo da mesi, lo analizza il Bispensiero, e c'è chi, come Giampaolo Pansa, ieri sera, appunto, a Matrix, ripete che non c'è soluzione... forse qualcuno che venga da fuori ... una dittatura ... una guerra...



C'è davvero voglia di fascismo? Duce cercasi, incorrutibilissimo? Eppure la storia dovrebbe averci tramandato qualcosa sulla vanità e vacuità del riporre in un'unica persona, o partito, la soluzione del problema del costo (e della corruzione) nella politica, e nella società...

Mandiamo la Casta in pensione

http://www.aprileonline.info/3183/mandiamo-la-casta-in-pensione

Tommaso Merlo, 23 maggio 2007

Una volta persa la credibilità, la classe dirigente diventa il problema e non la soluzione alle questioni che affliggono il paese. Solo un profondo ricambio generazionale potrà ridare all'Italia una classe dirigente degna, e a tutti i cittadini la forza di ricominciare a credere nella politica

L'antipolitica non è il popolo contro la politica, ma è la politica contro il popolo. L'antipolitica è la classe dirigente che fallisce nel proprio ruolo e impedisce ad una società il diritto ad una democrazia giusta e funzionante. E' la politica inconcludente, incapace e corrotta il cuore dell'antipolitica, mentre i sentimenti di disgusto dei cittadini sono solo una logica conseguenza. Anzi, il disgusto verso i privilegi della Casta tecnocratica sono un segno che il popolo italiano ha ancora la forza di indignarsi ed aspira ad una classe dirigente di ben altro livello.

Sintetizza un commentatore:

23 maggio 2007, 23:33

Si, l’analisi è giusta. Ma dove sono le soluzioni?
Mettiamo che desidereremmo cambiare lo status quo. Dove sono i giornali che pubblicherebbero articoli non in linea con la casta? Dove sono le televisioni che ospiterebbero un compagno che si indigna e protesta per l’esistente?
Cosa bisognerebbe fare?
Autorganizzarsi? Come? chi ha gli strumenti per fondare un nuovo movimento che, schifato dell’esitente, desse un’impronta diversa alla partecipazione democratica?
Dov‘è la soluzione?
Io non vedo all’orrizzonte possibilità di cambiamento reale. Guardate al comitatone del PD. Vi sembra un’innovazione?
Questi continueranno ad autoconservarsi a nostre spese e continuando a gabbarci.
Spero che SD tenga conto di tutto questo e sappia fare una vera capriola sull’esistente. Altrimenti sarà stato un altro fuoco di paglia che non interesserà a nessuno.
abbiamo, ORA, una grande opportunità. Ma mi chiedo: saranno capaci i casti di fare un passo indietro? Riusciranno a prestare ascolto ai cittadini ed a promuoverli come espressione del volere popolare? Mi sembra difficile. Mi sembra più facile affermare che “la politica è morta”. Quello che resta è l’interesse dei singoli già arrivati ad autoconservarsi.
Spero di sbagliarmi.


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