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mercoledì 16 maggio 2007

La Fondazione San Raffaele è pronta a subentrare a Emergency

«Su esplicita richiesta, il San Raffaele ha dato disponibilità a prendersi carico della gestione dell'Ospedale gestito da Emergency a Kabul in modo da non interrompere un servizio sanitario essenziale per le popolazioni locali». Con un comunicato scritto, la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano, creatura di don Luigi Verzè, prete-manager amico di Silvio Berlusconi come pure di Bettino Craxi, conferma la notizia pubblicata ieri dal manifesto: è pronta a subentrare a Emergency in uno degli ospedali costruiti dall'organizzazione di Gino Strada in Afghanistan. Mentre Emergency è sotto pressione — il governo afghano avverte che se l'associazione non ritorna nel Paese, gestirà o darà in gestione i suoi tre ospedali e 24 ambulatori di pronto soccorso (l'ultimatum scade il 25 maggio) —, la Fondazione San Raffaele, nel fine settimana, ha scritto al ministero degli Esteri offrendosi di subentrare. «Anche solo temporaneamente, sino alla risoluzione delle divergenze tra l'organizzazione e le autorità». Ma non è un'iniziativa propria, tiene a precisare il portavoce Gabriele Bertipaglia: la Fondazione è stata chiamata in causa da terzi. «Non siamo allungando le mani né andando a prendere quello che il manifesto chiama il "tesoretto" (le strutture sanitarie di Emergency, ndr), perché di quel tesoretto non abbiamo bisogno. Ma data la richiesta di disponibilità siamo pronti a partire».

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/05_Maggio/16

L'ospedale di Kabul suscita le bramosie del San Raffaele di Milano di don Verzé
Emanuele Giordana*
Lo chiamano già il «tesoretto di Kabul». Anzi dell'Afghanistan. Sono gli ospedali e gli ambulatori di Emergency, attualmente chiusi ma pieni di attrezzature e soprattutto di una storia che non ha bisogno di presentazioni. Per dirla in numeri: tre centri chirurgici (Anabah, Kabul e Lashkargah), un centro di maternità, 24 posti di primo soccorso, quattro cliniche (nelle prigioni) oltre a un personale di 1024 locali. Così, oltre a una Ong indiana interessata all'ospedale nella capitale, oltre ai Prt dell'Isaf cui non dispiacerebbe il centro nel Panjshir, adesso si è fatto avanti anche il San Raffaele di Milano, il grande ospedale [...]

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/15-Maggio-2007/art39.html

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