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lunedì 28 maggio 2007

NAS nelle scuole. 'I genitori protestano'. Questo era il titolo

NAS nelle scuole. 'I genitori protestano'. Questo era il titolo sulla home page di Repubblica.it del 28 maggio 2007 fino a pochi minuti fa.

Quali genitori? Quegli stessi di cui scrive Michele Serra? Un carabiniere in ogni scuola e in ogni casa, oltre a essere un lusso che neanche lo Stato più ricco del mondo potrebbe concedersi, servirebbe forse a garantire più sicurezza. Ma scaricherebbe la coscienza degli adulti dal compito di occuparsi dei ragazzi: di essere noi i primi carabinieri, le prime autorità sanitarie e etiche, senza divisa e senza potere di arresto, ma favoriti da una prossimità, e da un amore, che troppo spesso dimentichiamo di avere, dimentichiamo di usare.

«Si rischia di rilanciare una cultura proibizionista — attacca Paolo Cento (Verdi), sottosegretario al ministero dell'Economia —. La scuola non può essere trasformata in una sorta di stato di polizia». Sulla stessa linea l'Unione genitori: «Gli istituti scolastici non possono diventare il luogo della repressione». (Corriere.it)

Difficile essere d'accordo. Anche se è un brutto segno dei tempi, tempi di totalitarismi che avanzano, i carabinieri rappresentano pur sempre lo Stato, quello Stato democratico, quella Repubblica tra i cui compiti c'è quello di delimitare la libertà di spaccio delle droghe all'interno e nelle immediate vicinanze delle scuole. E anche di fare da modello, da esempio per quegli adulti che evidentemente, se è vero che protestano, quella coscienza di cui parla Serra ancora devono iniziare a costruirla, altro che scaricarla!

Conciliare in famiglia (famiglia!!!!) l'essere noi i primi carabinieri con la prossimità e l'amore mi sembra un controsenso, uno stridore di parole al vento. Non è questo il punto, perchè prossimità e amore, che da soli sono promotori di etica, ben poco possono, e nemmeno fare in casa i carabinieri, nei confronti di un potere criminale e mafioso che pretende di invadere ogni sfera della vita civile. Fosse come auspica Serra ci sarebbe da aver paura di quel che succede all'interno delle famiglie! Invece, il fatto che una loro autorevole associazione si limiti a protestare contro le proposte del ministro per la salute, anzichè organizzare forme di controllo autogestite con la partecipazione dei genitori, urgenti e necessarie, è davvero uno tra i tanti segnali di profondo disagio, preludio a nuovi totalitarismi, che ormai hanno invaso tutto e tutti.

A me pare...

E mentre, sempre Repubblica.it titola (fino a questo momento...):
La Turco: "Nas nelle scuole". Fioroni freddo

su Corriere.it leggiamo: IL TITOLARE ALL'ISTRUZIONE
Il ministro: pronto il piano. Useremo le telecamere

ROMA — «Non è che da domani partono ispezioni a tappeto in ogni scuola, non credo che il ministro Turco intendesse questo», spiega forse leggermente colto alla sprovvista il ministro per l'Istruzione Beppe Fioroni. «Gli ispettori dei Nas potranno però collaborare con le scuole entro un piano di intervento generale che abbiamo appena varato». E che prevede una strategia globale per contrastare in primo luogo lo spaccio fuori dalle scuole «in cooperazione con tutte le forze dell'ordine». E con l'uso di telecamere collegate alle centrali operative.

28-05-2007
Gli scienziati, che hanno fatto l'importante scoperta sul funzionamento della crescita del cervello, avvertono che secondo i risultati della loro ultima ricerca "la cannabis fumata durante la gravidanza arriva al feto e lo danneggia".
I ricercatori hanno scoperto, infatti, che per lo sviluppo del cervello del feto i cannabinoidi prodotti naturalmente dal corpo umano sono importanti [...]


Sempre da Repubblica.it

Da notare che nella lista non compare Rignano Flamigno ...

E qui almeno si ride, anche se con un sottofondo amaro

Mamma la Turco!

Non capiamo davvero quale logica sovrintenda le decisioni del ministro della Salute Livia Turco, la quale, dopo aver proposto di aumentare la quantità minima di consumo personale di cannabis, vuole i carabinieri nelle scuole contro gli spinelli. Prendiamo però atto che il ministro in questo si ritiene perfettamente coerente e lasciamo a riguardo il giudizio ad i cittadini italiani. Noi non sapremmo sinceramente valutare l’efficacia della proposta nella lotta contro la prevenzione della droga, ammesso che mai si possa realizzare, perché la trovata ha il sapore propagandistico di un ministro che non sa più che pesci prendere. Ma in ogni caso, l’idea che i carabinieri controllino le scuole e gli studenti, a noi fa giusto ricordare i lager, o i gulag. E ammesso anche che le scuole tornino dei luoghi sacri, sempre che lo siano mai stati - forse la Turco ha studiato dalle Orsoline - questo non impedisce che la droga circoli comunque all’esterno, più che nelle scuole, come è sempre circolata. Se il problema è di impedire che si fumi nei bagni degli istituti scolastici, potrebbe bastare qualche bidello scrupoloso e qualche professore rigoroso. Se il problema è la lotta alla droga nel suo complesso, non sarà con i carabinieri negli istituti che si modificherà la situazione. Gli spacciatori non sono stupidi e prenderanno altre abitudini. Non riusciamo a capire, da quelle che a noi appaiono come proposte contraddittorie ed improvvisate, se il governo ha davvero in mente una linea da tenere nei confronti della droga e del consumo e della diffusione della droga fra i giovani. Siamo certi che la proposta del ministro Turco appaia del tutto inutile e priva di senso; o peggio: che alimenti nei giovani una visione repressiva dello Stato, che si potrebbe evitare.

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