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venerdì 2 maggio 2008

Chinese are burning all the dead bodies of people who have been killed since the March 14 protest in Tibet

1 May 2008
Toelung Dechen (Ch: Duilongdeqing) County, Lhasa Municipality-Evidences being destroyed by the Chinese army

The Chinese armed forces in their attempt to wipe out any kind of evidence related to the recent protests in Tibet are burning all the dead bodies of people who have been killed since the March 14 protest in Tibet.

On 28th March, around 83 corpses were burnt altogether in an electrical crematorium, which was built by the Chinese government a few years back in the Dhongkar Yabdha shang town in Toelung Dechen county under Lhasa Municipality.

Moreover, some eyewitness accounts confirmed that at around10.30 pm (Lhasa local time) on March 17, dead bodies of several were seen in two army trucks near a petrol pump located towards the west of Lhasa [this petrol pump has been one of the most restricted sites since the protests began in Tibet]

Due to a heavy traffic jam around this petrol pump, a few Tibetans reported having seen blood discharges from the two trucks that were carrying dead bodies. In addition to this, there are more reports of dead bodies being transported to Toelung Dechen County in army trucks.

On the evening of March 15, an eyewitness source confirmed seeing dead bodies being carried in a truck towards Toelung County.

http://www.tibetnews.com/node/127

Tra i manifestanti a Hong Kong anche l’attrice Mia Farrow che ha denunciato la Cina non soltanto per la repressione in Tibet ma per la copertura data, in cambio di forniture di petrolio, al regime sudanese nelle atrocità perpetrate nella regione del Darfur. Il governo di Khartum, ha detto l’attrice, “incassa dalle esportazioni di petrolio 4 miliardi di dollari l’anno, di cui il 70 per cento viene utilizzato per attaccare la popolazione in Darfur”.

Intanto il governo tibetano in esilio fa nuovamente sentire la propria voce. In un comunicato apparso sul loro sito web ufficiale accusa la polizia cinese di bruciare i corpi dei tibetani morti durante i moti di Lhasa cominciati lo scorso 14 marzo. Secondo il comunicato, il 28 marzo circa 83 corpi sono stati inceneriti nel crematorio elettrico nella città di Dhongkar Yabdha, nel distretto di Toelung Dechen, che rientra sotto la Municipalità di Lhasa. Il motivo - viene denunciato nel documento - sarebbe stato quello di “pulire interamente dall’interno ogni prova relativa alle recenti proteste in Tibet”. Il comunicato, inoltre, denuncia che molti tibetani rimasti feriti durante gli scontri, trasportati al Peoplès Hospital, sono morti e stanno ancora morendo senza cure.

http://www.repubblica.it/

La Repubblica, (2 maggio 2008)


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