E’ il primo magazine italiano nato in Second Life con l’ambizione di fare da “ponte” tra la prima e la seconda vita.
Acquisito da Maggioli Editore e guidato dalla redazione originaria costituita da Eddie Tower e Asya Masala, 2L ITALIA si rivolge ad un pubblico talvolta “estraneo” a SL ma interessato alle sue potenzialità in termini socioculturali, professionali e di business. Una rivista con perdiodicità mensile, in lingua italiana, che racconta le realtà multiple del metaverso da un nuovo punto di vista!
E’ on-line il numero di aprile
SL, salute per la mente
Dalla psichiatria al training, fino alla tecnodipendenza
di Papper Papp
Numerose vetrine di Second Life propongono iniziative sulla salute e sulla prevenzione, ci sono associazioni di “auto aiuto”: perfino gruppi che si occupano di problemi specifici. Lapsus Weinstein si presenta come uno psicoterapeuta, che, approdato come osservatore, ha deciso di rimanere in ragione delle possibilità creative e comunicative di SL. Ha fondato “Italy Health Project. Caffe Freud” (Elegua 144, 227, 22) e sul possibile ruolo del metamondo nell’evoluzione personale degli utenti si mostra prudente nell’esprimere pareri, ma convinto.
«Era quello che in molti cercavamo da anni -testimonia -un mezzo potente per comunicare e migliorare le relazioni umane in modi impossibili nella prima vita. Venire qui, spenderci del tempo, è innanzitutto un modo per riprendersi un tempo negato dai ritmi della vita reale quotidiana, ed è come percorrere una via, intraprendere un training.
Sono cose che ho sperimentato personalmente, compresa l’addiction, ma che in quel caffé hanno raccontato in tanti». Second Life è un possibile mezzo per osservare se stessi? «Potenzialmente sì. Non che non ci siano pericoli, ad esempio, quello di vivere i rapporti col mezzo e con gli avatar senza rendersene consapevoli».
E la tendenza ad utilizzare compulsivamente SL? Il professor Mark Griffiths, Direttore dell’International Gaming Research Unit presso la Nottingham Trent University, sostiene che trascorrere molto tempo collegati e manifestare dei seri disturbi di addiction sono due aspetti da vedersi separatamente. Tonino Cantelmi, docente di psichiatria all’Università Gregoriana di Roma, in un recente studio ha previsto che entro una decina d’anni la tecnodipendenza entrerà nel novero delle dipendenze più diffuse.
Ricercatori americani si sono invece accostati alla piattaforma con approccio sperimentale, per sondare le sue potenzialità in ambito socio-relazionale. Sono state pubblicate storie di persone che, grazie a Second Life, hanno avviato un processo evolutivo nell’ambito della propria vita.
Non solo personaggi in cerca di fortuna, ma anche individui che, utilizzando SL come palestra relazionale, si sono attivati nella vita reale per risolvere fobie o problemi comportamentali, o, più realisticamente, per superare la propria timidezza. Altri, hanno trovato inworld supporto e contatti per condividere problematiche relative alla salute. Il caso più interessante è rappresentato da Roberto Salvatierra (aka Roberto Salubrius) un trentaduenne della Costarica, affetto da agorafobia, che ha deciso di affrontare e risolvere il proprio problema in Real Life stimolato dalla gratificazione che provava nel far svolgere al proprio avatar tutte le attività che aveva sempre desiderato.
Questo caso, che non vuol costituire una regola ma un esempio, fa riflettere sulle potenzialità di SL dal punto di vista esperienziale. Interessanti esperimenti in questo senso, rivolti a chi, pur non soffrendo particolari disagi, si senta un po’ stressato o sia semplicemente curioso di sperimentare la piattaforma in modo attivo, sono costituiti da lezioni di tai-chi (Underworld 138, 163, 25) e training autogeno. Abbiamo chiesto all’avatar Aler Miles, che in realtà si occupa di psicologia, salute e benessere, un’impressione sulla propria esperienza. «A livello informativo - formativo SL è un mezzo potente: le mie conferenze hanno avuto un notevole riscontro di pubblico» ha detto. Ha coordinato infatti degli incontri di life coaching nella land SPA RESORT (Virtual Relax, 160, 155, 36) nel corso delle quali, gli utenti hanno potuto sperimentare piacevoli esercizi di rilassamento.
Trovate 2L Italia anche a Piazza Informazione (Elegua, 180/96/22)
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