The Owl Pages

\

owllogo

The Daily Owl
Italian Journal of Psychology and Internet
Psicologia Online

WebPsych Partnership Member

ARCHIVIO

nelle pagine dell'archivio si ritrova la storia di
Italian Journal of Psychology and Internet - Psicologia Online
ma anche la storia della psicologia italiana e mondiale in rete
dal 1996 al 2000
(i link alle pagine web o alle immagini possono risultare datati e dunque errati)

domenica 16 maggio 2010

Immaginario e immaginazione, a serate immersive in Second Life

immersiva2life

immersiva2life

1 serata “Immaginario e immaginazione”
Relatore Matteus Taurog
12 maggio 2010

Trascrizione a cura di giovanna Delphin
————————————————————–
Le immagini di oggi sono significanti senza significato. Abbiamo ancora l’immaginario?La civiltà tecnologica ha guadagnato o perso in immaginario. La prima botta all’immaginario è stata data dalla rivoluzione copernicana. L’uomo non è più al Centro dell’universo e sua finalità. Finiscono le sfere celesti e si scende sulla sfera del pianeta. Grandi scoperte geografiche inizia la globalizzazione. La seconda è Darwin l’uomo non è separato come creatura dal resto delle specie viventi, ma egli stesso è frutto di una evoluzione feroce e casuale. La terza Freud per cui l’Io non è più nemmeno padrone in casa propria perché c’è l’inconscio. Infine la tecnologia cambia i modelli tradizionali di rappresentazione. Per la prima volta si interfaccia il soggetto all’interno della realtà stessa. Non vi è più distanza. Finisce il viaggio ad occhi chiusi ed inizia il viaggio ad occhi aperti. Il viaggio elettronico ci porta all’interno di territori che per millenni sono stati attraversati solo dall’immaginazione fantastica dal sogno e dall’arte.
Quando Neo è chiamato da Orfeus a scegliere le due pillole non è una vera scelta. C’è una terza pillola. Voglio una realtà con l’illusione. Se togliessimo un livello di immaginario dalla realtà avremmo una realtà impoverita, che non ci dice nulla. Nella struttura della nostra mente esistono tre blocchi Reale, simbolico, immaginario. La realtà li comprende tutte e tre.
Il reale è ciò che non compare mai direttamente, il risultato di un incontro traumatico, anzi è esso stesso il trauma. Una cosa priva di forma che minaccia il soggetto. Al Reale spetta lo stato dell’inconoscibile primario che appare solo attraverso la sua rappresentazione. Possiamo rintracciare dei sinonimi nella notte del mondo hegeliana, Il sublime kantiano, il maelstrom di poe. Il residuo inerte di un processo di rimozione sempre incompleto, le stesse formazioni fantasmatiche prodotte da un immaginario perverso che dissemimano i nostri incubi attuali. IL REALE è L’OSCENO, il represso primordiale. L’incontro con il Reale è mortuario per cui il processo di soggettivizzazione del’uomo ha inizio a valle di questo colpo traumatico. Il soggetto costruisce la realtà distanziandosi dal reale informe. Tuttavia il reale ha anche un’altra faccia quello di un eccessivo e sfrenato di godimento narcisistico; di piacere autoerotico nel non distinzione dell’io e dell’altro. Per far fronte al trauma del reale è costruire la realtà occorre far fronte con un processo di idealizzazione. Processo che consente la formazione psichica e sociale attraverso la quale la realtà si differenzia si distanzia dal reale. Il Reale è super vitale. il reale come spirito oggettivo Hegeliano o cultura come demarche di richiamo strutturalista Levi strauss
Questo processo di idealizzazione porta all’instaurarsi di un ordine simbolico.
Il simbolico è quindi il processo che rende possibile insieme l’individuo e l’intersoggetività sociale, si chiami quindi cultura o regno della legge del padre. Coincide con alcune figure mitologiche già presenti in Freud come l’uccisione del padre osceno e primitivo, l’instaurazione del modello di proibizione edipica. Il dominio della realtà coincide con l’instaurazione di un corpus di leggi che consentono la proibizione dell’eccesso e la vita sia soggettiva che della comunità. La Realtà è quindi il prodotto di un distanziamento, di una esclusione necessaria. La realtà è dunque ciò che si può simbolicamente strutturare e appartiene al regno dei significanti, delle forme, dei codici. La realtà è frutto di un processo culturale. Il Paradosso consiste nel fatto che si può raggiungere una propria identità solo accettando la propria alienazione fondamentale nello scambio simbolico.
Tre osservazioni
1) Il simbolico dal punto di vista diacronico sembra coincidere con il tratto di storia della cultura che culmina con la modernità, per poi entrare in crisi in tempi più recenti che generalmente si fa coincdere con il post moderno.
2) La crisi del simbolico è insita nel suo inizio esso non è in grado di arginare o forcludere la presenza del reale sottostante o precedente. Per funzionare ha bisogno di un supporto fantasmatico
3) Il processo di idealizzazione del simbolico non si compie mai del tutto emerge sempre sotto forma spettrale e residuale qualche granello di sabbia che inceppa il meccanismo.
L’immaginario non è altro che il risultato di questo insuccesso del simbolico ed allo stesso tempo il simbolico ne ha bisogno per garantire il proprio funzionamento.
Imaginario come fantasy una indispensabile fantasia di sostegno che ci dice come dobbiamo desiderare. Una trasgressione intrinseca: la legge esplicita può funzionare solo a patto che ne sia concessa la violazione notturna. L’efficacia del Grande Altro dell’ordine simbolico può funzionare solo dalla applicazione simultanea di delle due facce della legge quella scritta e quella oscena.
Seconda tonalità dell’immaginario, meno dark che potremmo definire come finzione. È l’illusione necessaria che accompagna il senso di realtà. L’illusione serve alla costituzione della raltà stessa. Al punto che se sottraiamo l’illusione perdiamo la realtà stessa. E’ il simbolico che tiene in equilibrio le due istanze del reale e del’immaginario. E’ l’immaginario in grado di far nascere un consenso collettivo ed appassionato.
Terza tonalità simulacro quando il simbolico collassa e l’immaginario diventa lo spettro del reale che riemerge e per il suo carattere eccessivo siamo incapaci di integrarlo nella nostra realtà quindi siamo obbligati a percepirlo come una presenza angosciante, un incubo. Maschere indifferenti alle quali non corrisponde una identità. Significati che fluttuano, trasgressioni esplicite ma non liberatori. L’immagine è libera non ha più referente si rompe il legame tra significato e significante. Si costituisce una realtà al di là del vero e del falso. Nella fase che attraversiamo, gli ordini simbolici tendono a collassare e noi precipitiamo nel reale. Il simulacro è una copia di qualcosa di inesistente. E’spettrale, è l’eterno rimosso. Ma ciò che è rimosso torna sempre. Per la prima volta nella storia l’immaginario assume su di se la propria libertà, è la stessa immagine e non ha più un referente. L’immagine di oggi è l’immagine di se stessa. Non esprime, è una condizione di assoluta libertà ma anche di assoluta difficoltà. Non abbiamo più l’immagine del mondo, ma il mondo si fa immagine. La globalizzazione economica e le nuove tecnologie accelerano questo processo. L’ultima sfera rimasta all’uomo è quella dell’immagine comunicativa. Infatti Oggi è un mondo dominato dall’immagine, ma senza immaginario. La vista è l’organo più coinvolto. E’ il vero organo tra il dentro e il fuori. Tra io e il mondo. La filosofia l’ha sempre ritenuta la parte sensitiva nobile del corpo umano, La vista consente una distanza di sicurezza, Il tatto no ad esempio. L’udito è qualcosa che ci fa avvertire, l’olfatt0 non c’è più. Goete nel Viaggio in Italia descrive un naufragio a cui assiste, Lui è sulla costa e nel sublime del mare grosso vede questa barca che va a fondo e questi marinai che annaspano tra le onde. Goete dice che può assistere a questa scena senza essere contemporaneamnte minacciato. In questo senso è un orgnao cinico. Si può fare il cut-off, girarsi di là e non vedere più.Oggi è un orgnao meno distante forse è sempre più coinvolto. Il vedere può avere come corrispondente il far vedere ed il farsi vedere. Il primo si dispone e si atteggia in vista dell’altro che si aspetta di percepire una determinata vista apposta per lui. Una vista predisposta perché qualcuno la guardi si chiama spettacolo. Il vedere nella contemporaneità è sempre di più vedere spettacoli. Cose montate per creare un effetto. Al vedere, far vedere farsi vedere e vedersi oggi si aggiunge anche la possibilità di vedersi altro.l’avatar un corpo digitale che pone le basi di un qualcosa che avrà un sviluppo dirompente in una possibile dimensione post storica e post umana.

——————————————————————–

La serata si potrà visionare fa qualche giorno a questo link nella sezione on demand:
http://www.litup.it



Immaginario e immaginazione

Immaginario e immaginazione

immersiva2life alla Sala Cinematografica e per Conferenze di Noumea, in Second Life

http://slurl.com/secondlife/FRANCE3D%20Noumea/155/119/4002

1. Il Bagliore del desiderio

2. Immaginario e Immaginazione

Immersiva2life in visione a Noumea, SL

Immersiva2life in visione a Noumea, SL

Nessun commento: